La denominazione Valdobbiadene ha registrato in Cina un +224% di acquisti ecommerce. Per la qualità Doc ad aprile +12% di imbottigliamenti
Forse non c’è nulla che parli meglio e in maniera così rappresentativa del Nord Est del Paese che l’universo del Prosecco. Uno spumante la cui produzione abbraccia due regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia, il paese di Prosecco si trova in provincia di Trieste), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) per una produzione complessiva che supera i 600 milioni di bottiglie.
Un vero e proprio colosso enologico e che nel corso della pandemia ha mostrato una sostanziale tenuta con diverse punte di vera crescita. Tra rimodulazione dei canali di vendita e delle esportazioni ha infatti risposto colpo su colpo alla pandemia riuscendo a mettere a segno risultati che vanno molto al di là della sola resilienza
Un dato di sintesi ancora non c’è, nonostante gli sforzi che si stanno compiendo in questa direzione, tuttavia ci sono i dati disaggregati. Il Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene ha chiuso l’anno con una tenuta dei volumi (+0,2%) e un progresso nel fatturato (+0,4%). Tra le tre etichette è forse quella che ha pagato di più la chiusura del canale horeca ma ha saputo prontamente reagire.
«Il 2020 è stato un anno complesso – ha commentato il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, Innocente Nardi -. Siamo orgogliosi della capacità di reazione della nostra denominazione che ha dimostrato di riuscire ad adeguarsi ai cambiamenti mantenendo i livelli record di produzione e vendite raggiunti nel 2019. I volumi sono stati redistribuiti tra i mercati e tra i canali di vendita (i consumi interni sono tornati ad assorbire il 58% dei volumi mentre la grande distribuzione ha visto crescere le vendite del 16,8%) registrando l’esplosione dell’online. L’ecommerce è infatti cresciuto del 325%. Alcuni importanti mercati non ci hanno tradito, il Benelux è cresciuto del 26%, l’Austria del 34%, la Scandinavia del 54%. Oltreoceano è andata bene in Canada (+11,7%), mentre si è assistito a un vero boom in Giappone (+224%)».
Ancora meglio è andata per la più piccola delle tre denominazioni del Prosecco, la Docg di Asolo, che ha fine 2020 ha toccato quota 18,7 milioni di bottiglie, record che la colloca tra le prime quattro denominazioni spumantistiche italiane preceduta solo dalle due etichette “gemelle” (Prosecco Doc e Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg) e dall’Asti.