Il passaggio da Scuola superiore a Università è senza ombra di dubbio un momento delicato per la vita di ogni studente. Se da una parte si inizia un percorso che ha l’obiettivo di fornire le competenze per il lavoro che si sogna di fare, dall’altra inizia un periodo caratterizzato dal cambiamento repentino che spesso può spaventare.
Lasciare la propria comfort zone costituita da insegnanti che ti seguono quotidianamente e conoscono il tuo storico, un ambiente intimo e un modello di insegnamento che prevede l’assegnazione di compiti da svolgere con regolarità, può inizialmente essere visto come un cambiamento ma, in un secondo momento, potrebbe essere visto come un porto sicuro che si sta abbandonando per sempre.
Soprattutto per gli studenti che decidono di intraprendere il percorso universitario, che si troveranno in aule nelle quali sarà necessario recarsi prima della lezione per trovare posto, con la consapevolezza di essere identificati con una matricola e senza avere delle figure che si preoccupano di informarli quando e come studiare, sarà lo studente a dover gestire il proprio tempo. Per questi motivi, e molti altri, il passaggio da Scuola a Università potrebbe provocare ai nuovi arrivati perplessità e paure.
Il ruolo delle Università
Se le emozioni degli studenti sono normali perché ogni tipo di cambiamento prevede un momento di incertezza ed è necessario del tempo per riadattarsi, non è ammissibile che le strutture universitarie non vadano incontro alle incertezze e ai momenti di sconforto degli studenti.
Solo gli studenti che riescono ad adattarsi al cambiamento universitario vanno avanti con serenità. Se, d’altro canto, non si riesce a dare un numero stabilito di esami l’anno, perché si ha bisogno di più tempo, arriva l’etichetta studente “fuori corso” ad alimentare ancora di più stress ed ansia.
Su questo le istituzioni devono lavorare e impegnarsi molto per consentire a studenti e studentesse di studiare secondo il loro tempo e le loro capacità, eliminando criteri di giudizio che possano alimentare preoccupazioni per gli studenti. Solo così si potrà andare incontro ad un modello più inclusivo e sostenibile. Tutto questo, inoltre, potrebbe disincentivare l’abbandono universitario.
Per fortuna qualcosa sta cambiando
Molte Università hanno deciso di impegnarsi per disincentivare l’abbandono universitario attraverso strategie innovative e mirate. Tra queste: percorsi didattici personalizzati; supporto psicologico per gestire lo stress e la pressione; e strumenti digitali avanzati per migliorare l’esperienza di apprendimento. L’obiettivo principale è creare un ambiente accogliente ed efficiente, dove gli studenti possono sentirsi supportati e motivati ad andare avanti.
Un elemento chiave per combattere la dispersione studentesca è facilitare la comunicazione e l’integrazione tra gli studenti, i docenti e l’amministrazione universitaria. Per questo, molte Università stanno implementando piattaforme digitali dedicate, dove gli studenti possono facilmente accedere a tutte le informazioni relative ai corsi, contattare i professori, e partecipare a discussioni e progetti di gruppo. Inoltre, la flessibilità è un altro fattore cruciale: l’offerta di corsi online e la possibilità di personalizzare il proprio percorso di studi permettono agli studenti di gestire meglio il loro tempo e di conciliare gli studi con altri impegni, aumentando così la loro motivazione e riducendo il rischio di abbandono.